Coro delle donne
da Assassinio nella cattedrale di T.S.Eliot
Chiarite l'aria!
pulite il cielo!
lavate il vento!
separate pietra da pietra
e lavatele.
La terra è sozza,
l'acqua è sozza,
le nostre bestie
e noi stesse
insozzate di sangue.
Una pioggia di sangue
m'ha accecato gli occhi.
Dov'è l'Inghilterra?
dov'è il Kent?
dov'è Canterburgo?
Oh lontano lontano
nel passato;
ed io
vado vagando in una landa di sterpi sterili:
se li spezzo
sanguinano;
io vado vagando in una landa di aridi sassi:
se li tocco
sanguinano.
Come
come posso mai tornare
alle soavi
stagioni tranquille?
Notte, resta con noi,
fermati sole,
trattienti stagione;
non venga il giorno,
non venga la primavera.
Posso ancora guardare il giorno
e le sue cose solite,
e vederle
tutte imbrattate di sangue,
attraverso una cortina di sangue che cade?
Noi non volevamo che accadesse nulla.
Noi capivamo
la catastrofe privata,
La perdita personale,
la miseria generale,
Vivendo
e in parte vivendo;
Il terrore della notte
che termina nell'azione del giorno,
Il terrore del giorno
che termina nel sonno;
Ma chiacchierare
sulla piazza del mercato,
con la mano sulla scopa,
Ammucchiare le ceneri
al cadere della sera,
Porre l'esca sul fuoco
allo spuntar del giorno,
Questi gli atti
che segnavano un limite al nostro soffrire.
Ogni orrore aveva la sua definizione,
Ogni dolore aveva
una specie di fine:
Nella vita non c'è tempo
d'affannarsi a lungo.
Ma questo,
questo è fuori della vita,
questo è fuori del tempo,
Un'imminente eternità
di male e d'ingiustizia.
Noi siamo sporche
d'una sozzura che non possiamo detergere,
mischiata col verme soprannaturale,
Non siamo noi sole,
non la sola casa,
non la città ch'è insozzata,
Ma il mondo che è tutto sozzo.
Chiarite l'aria!
pulite il cielo!
lavate il vento!
separate pietra da pietra,
separate la pelle dal braccio,
separate il muscolo dall'osso,
e lavateli.
Lavate la pietra,
lavate l'osso,
lavate il cervello,
lavate l'anima,
lavateli, lavateli!
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